L'intervista
01.06.2023 - 12:05
Con 2141 preferenze personali, Raimondo Tiero ha battuto ogni record diventando il consigliere comunale più votato nella storia di Latina. Quelle preferenze pesano circa il 4% dei consensi e lui da solo, per dare l'idea dell'impresa, ha preso più voti della lista del Movimento 5 Stelle che si è fermata a 1.859 voti.
Un patrimonio di consensi, quelli di Tiero, che dovrebbe ora portarlo alla presidenza del Consiglio comunale. Anche se, a domanda specifica, resta vago. Prima dice, sorridendo, «no comment».
Poi, quando insistiamo, si affida alla diplomazia: «Saranno i colleghi consiglieri a scegliere, come prevede il regolamento». Ma è chiaro che lui punta a quello tanto che i giunta non c'è nessun nome indicato da lui.
Ma come si fa a ottenere 2141 preferenze personali?
«Dietro c'è un grande lavoro di squadra, di amici che insieme a me intendono il fare politica allo stesso modo. Il risultato è stato straordinario, esaltante. Ma certo non è qualcosa che matura nel mese di campagna elettorale. Per ottenere questi numeri c'è bisogno di attenzione costante alle persone, di ascolto. Io scherzando dico che sono un po' il confessore dei miei elettori: li ascolto, li sostengo. Ovviamente questo risultato mi dà una responsabilità enorme, ora bisogna lavorare».
Quali sono i settori in cui la nuova amministrazione Celentano dovrà intervenire con priorità?
«Bisogna iniziare a dare segni tangibili ai cittadini, risposte alle loro richieste. In particolare sul decoro urbano: taglio del verde, sistemazione delle strade, manutenzione ordinaria. E bisogna dare un impulso particolare al centro storico: quello è il nostro salotto e dobbiamo renderlo più vivibile e più pulito per i nostri concittadini. Al momento non è il caso di pensare alle grandi cose ma dobbiamo fare le cose piccole, quelle quotidiane che però sono le più attese dai cittadini».
Si parla sempre ad ogni cambio di guida politica di riorganizzazione della macchina amministrativa. Ma cosa significa concretamente?
«Vuol dire gestire bene le risorse che ci sono e cercare di implementare i settori più sguarniti. A Latina, in questo momento, abbiamo bisogno di assumere e potenziare diversi settori. Senza nulla togliere agli altri, personalmente ritengo sia necessario aumentare la dotazione della polizia locale in primis. Credo sia opportuno avere sempre degli agenti in giro per la città, i cittadini devono percepirne la presenza. E' un passaggio nevralgico per garantire la sicurezza. Poi bisogna lavorare su urbanistica e ufficio condono e ufficio Tari. Ritengo sia necessario un potenziamento di questi servizi in quanto abbiamo la necessità da una parte di dare ai cittadini un servizio che funzioni senza far perdere loro intere giornate in fila: dall'altra c'è la necessità per l'ente di aumentare gli introiti e questo è compito dell'ufficio condono e dell'edilizia».
L'urbanistica è un tema centrale per ogni amministrazione. Il centrodestra nei prossimi mesi come affronterà la questione?
«Il sindaco Celentano, nel programma, ha perfettamente spiegato il da farsi. E' un settore delicato ma abbiamo bisogno di un rilancio concreto».
In campagna elettorale si è parlato molto di digitalizzazione e politiche per i borghi. Come si affrontano questi problemi?
«La digitalizzazione deve essere un faro che muove l'azione di tutta l'amministrazione. Ritengo opportuno che sia utilizzata in particolare per aiutare i cittadini nelle loro incombenze quotidiane. Sui borghi abbiamo bisogno di un piano strategico, perché ci sono situazioni drammatiche sulle quali bisogna intervenire in fretta. Legare i borghi al centro sarà una delle sfide da affrontare e vincere».
Il centrodestra ha ottenuto una vittoria schiacciante. Secondo lei l'unità reggerà anche nei cinque anni di governo?
«Ne sono certo. sarebbe assurdo dividersi e litigare. L'obiettivo comune deve essere in primo luogo quello di portare a termine tutti i progetti in corso sul Pnrr. E poi non dobbiamo farci sfuggire le opportunità che mano a mano si presenteranno. Dobbiamo sfruttare la filiera di centrodestra che attualmente ci vede guidare Regione Lazio e Governo, perché da lì arrivano i finanziamenti. Per fare questo, però, non è importante solo avere contatti politici ma soprattutto produrre progetti validi e realizzabili. In questo senso il ruolo della politica deve essere quello di istruire e motivare i dirigenti affinché seguano le pratiche e facciano in modo che l'ente rispetti i tempi previsti. Abbiamo davanti grandi sfide e possiamo vincerle».
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