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Ato 4, nuovo stop per lo statuto: è sfida tra i partiti

Da una parte Latina, Aprilia e Terracina sostenuti anche dal Pd. Dall'altra i comuni di FI

Ato 4, nuovo stop per lo statuto: è sfida tra i partiti

Zero a zero e palla al centro. E' questo il risultato della conferenza dei sindaci dell'Ato 4 che ieri ha visto fronteggiarsi alcuni comuni del territorio, divisi sulle modifiche da apportare al nuovo statuto dell'Ato 4, ossia l'ente che esercita il controllo sul gestore del servizio idrico Acqualatina. Da una parte i sindaci di Latina, Terracina e Aprilia, supportati da alcuni del Pd, hanno chiesto un rinvio del punto per studiare al meglio i contenuti da inserire nello statuto. Dall'altra i primi cittadini di Forza Italia e altri di centrosinistra o civici che hanno invece optato per votare lo statuto portato all'attenzione della conferenza dal presidente Gerardo Stefanelli e dal capo segreteria tecnica Umberto Bernola. Lo statuto ha ottenuto la maggioranza dei voti, ma questa non era rappresentativa dei due terzi del territorio e dunque l'approvazione è stata nulla. Tutto rinviato alla prossima seduta, dopo che la questione tornerà ad essere affrontata dall'ufficio di presidenza.

Dal punto di vista politico appare evidente il braccio di ferro che si è instaurato nella conferenza dei sindaci, con i primi cittadini neo eletti (Latina, Aprilia e Terracina) che puntano a indirizzare le future scelte dell'organo di controllo del servizio idrico, per poi provare l'assalto alla diligenza vera e propria: ossia il consiglio di amministrazione di Acqualatina, che va in scadenza il prossimo anno. Il comune capoluogo aveva proposto due emendamenti, molto impattanti. Il primo prevedeva la possibilità di eleggere in seno all'assemblea dei sindaci il presidente, che oggi invece è individuato nella persona del presidente della Provincia. Il secondo, se possibile, ancora più pesante: infatti prevedeva che le delibere o le proposte avrebbero dovuto passare solo a maggioranza qualificata, vale a dire che, essendo formato l'Ato4 da 38 comuni, in conferenza sarebbe stata necessaria la maggioranza di almeno 18 comuni e in questo voto avrebbe fatto fede il cosiddetto voto ponderato. Chiaramente, essendo Latina, Aprilia e Terracina le tre città che hanno maggiore rappresentanza territoriale, è facile immaginare come esse potessero indirizzare meglio il voto in questo modo. Latina ha deciso di ritirare però la sua proposta, chiedendo appunto un rinvio per favorire l'avvio di un tavolo di confronto e approfondimento, vista l'importanza della materia. Tale istanza ha incontrato il favore dei rappresentanti dei Comuni di Terracina, Aprilia, Cisterna, Roccagorga, Bassiano, Ponza e Anzio. Sulla spinta del presidente Gerardo Stefanelli, il sindaco di Fondi Beniamino Maschietto ha sollecitato l'assemblea a procedere al voto sulla proposta di attivazione dello statuto Egato, bypassando le ragioni esposte dal Comune di Latina e dagli altri favorevoli al rinvio della discussione. All'esito della votazione che si è tenuta subito dopo, i sostenitori della proposta di Stefanelli non hanno raggiunto il quorum dei due terzi dei voti necessari per l'approvazione.

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