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Arcangelo Palmacci (Azione): «Qui il “rendere conto” non vale»

Il presidente provinciale e segretario locale di Azione: «Si nega ai cittadini la possibilità di monitorare costantemente l'operato dei propri governanti»

Arcangelo Palmacci (Azione): «Qui il “rendere conto” non vale»

«La partecipazione, il processo democratico e il rafforzamento delle istituzioni si realizza, com'è noto, con il "rendere conto" da parte della politica, delle proprie azioni pubbliche e dei relativi risultati. E la possibilità per i cittadini di monitorare costantemente l'operato dei propri governanti e politici conferisce a questi ultimi la vera legittimità, oltre a quella derivante dal consenso elettorale, ovviamente, e una concreta e "partecipata" fiducia. Si tratta di un concetto elementare, eppure a Terracina il "rendere conto" è uno sconosciuto». Sono le parole di Arcangelo Palmacci, presidente provinciale e segretario locale di Azione, che pone l'accento sulla mancata trasparenza dell'attività politica. Per chiarire il suo pensiero cita le continue e svariate iniziative, prese di posizioni, dichiarazioni, anche lodevoli, da parte della politica e di rappresentanti delle istituzioni, «come ad esempio - spiega - l'agenda del Prefetto i cui obiettivi sono coincidenti con quelli, a suo tempo, definiti da Azione», salvo poi assistere agli stessi promotori che fanno calare «un silenzio assordante sugli esiti delle iniziative intraprese senza che i cittadini vengano resi edotti. Cosa bisogna dire del pronto soccorso dell'ospedale Fiorini? Dove sono finite le garanzie annunciate durante la campagna elettorale per le Regionali del febbraio 2023 sul rilancio del presidio sanitario di Terracina da parte del presidente della Giunta regionale Rocca? Purtroppo - osserva Palmacci -, alla "resa dei conti" non sono stati, ad oggi, neanche ripristinati i 22 posti letto che erano attivi al momento delle elezioni».

Poi il referente di Azione ricorda che solo pochi giorni fa, davanti al pronto soccorso del Fiorini, stazionavano sei autoambulanze con gli operatori impossibilitati a fornire le cure necessarie ai pazienti perché in attesa di accesso e che si liberassero posti letto e relative barelle».

Ma Palmacci non si ferma con i quesiti: «Cosa ne è stato dei Consigli comunali congiunti di Terracina e Fondi sulla sanità proposti dal Partito Democratico? E del ripristino della tratta ferroviaria Terracina-Priverno con le garanzie del ministro in persona? Non si è saputo più nulla. Lo stesso Prefetto aveva garantito un suo intervento finalizzato alla soluzione dell'annoso problema. Ma quali sono stati i passi, le azioni che sono state compiute? La cittadinanza ne è all'oscuro».

La lista snocciolata è lunga e si dipana sul numero delle riunioni della Commissione istituita presso il Ministero delle Infrastrutture «tanto enfatizzate dall'assessore ai Trasport ma di cui non si conosce l'esito se mai sono avvenute. Di cosa si sta discutendo? Nulla è dato sapere. E dell'ascensore per il centro storico alto? Sindaco Giannetti, come stanno le cose? Quali i nodi da sciogliere? Qual è il cronoprogramma per la sua attivazione? Perché non si informa la cittadinanza? Ed è stata individuata la localizzazione dove effettuare lo spostamento della sosta dei camper? A quando la messa in sicurezza di via San Francesco Nuovo? E la rotonda sulla Pontina al km 99,800, dunque all'intersezione con via Lungo Sisto (località La Marna) su cui il sindaco si era speso con la dichiarazione del 20 agosto su Latina oggi? Citiamo poi i lavori per la riqualificazione del mercato Marina del Quartiere Borgo Pio: quali sono i motivi del ritardo? Sono stati ascoltati i fruitori interessati?».

Un fiume inarrestabile di domande che Palmacci pone pubblicamente facendosi, di fatto, portavoce di tanti cittadini che vorrebbero vederci chiaro. «A che punto è la situazione dei lavori di ripristino e manutenzione della biblioteca tanto sbandierati dal vicesindaco? Finora non risulta effettuata neanche la gara per l'individuazione dell'impresa a cui affidare gli interventi. Attendiamo risposte. E voglio sottolineare anche che recentemente la politica locale, proprio per evitare di "rendere conto" in prima persona alla cittadinanza, ha pensato bene, abdicando al proprio ruolo, di "appaltare" al Prefetto, quale rappresentante del Governo Centrale, alcune questioni delicate come sta avvenendo per esempio per la messa in sicurezza del Ponte Badino e del Ponte sul Sisto, per la sede Inps al Calcatore, l'insabbiamento del porto e il problema del Monte Cucca. Di ciò - conclude Palmacci - il Prefetto sembra quasi compiacersene. Forse perché in vista c'è un suo prossimo ingresso in politica? Accettando candidature come si vocifera da più parti?».

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