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L'intervista

Palazzo: «La provincia traino del turismo balneare»

L’assessore regionale: «Il 95% delle acque laziali sono pulite, lo confermano gli ultimi dati forniti da Arpa»

Parco dell'istruzione, il progetto di Elena Palazzo

L’estate sta arrivando, il prossimo 1 maggio inizia ufficialmente la stagione balneare con la possibilità per stabilimenti e chioschi di aprire. In tutta la provincia fervono i preparativi anche se con mille incognite: dai problemi strutturali passando all’erosione costiera fino ad arrivare all’incertezza sul futuro delle concessioni. Ma nonostante le difficoltà, il litorale pontino continua ad essere uno dei migliori dal punto di vista della qualità delle acque. E di questo abbiamo parlato con l’assessore regionale ad Ambiente e Turismo Elena Palazzo.

Pochi giorni fa il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha firmato il decreto in cui vengono indicati i dati sulla balneabilità basati sulle rilevazioni di Arpa Lazio relative alla stagione 2023. Ci sono buone notizie per il nostro mare?
«Direi proprio di sì. Le acque di tutta la nostra Regione godono di ottima salute, il 95% delle coste è balneabile. Di queste, l’87% ha ricevuto una valutazione eccellente, l’8% una valutazione buona, il 3% sufficiente e solo il 2% scarsa. Ci aspettiamo una sostanziale riconferma anche per l’estate 2024. I nuovi rilievi sono infatti stati avviati e presto saremo in grado di fornire alla popolazione tutti gli aggiornamenti. La buona, direi ottima, notizia è che la maggior parte delle eccellenze si registra proprio sul litorale a sud del Lazio».

A quali località si riferisce in particolare?
«Tra le località, che secondo i rilevi di Arpa Lazio rientrano nella classe delle eccellenze, ci sono il Circeo, Sabaudia, Sperlonga, Itri, Gaeta, Minturno, Terracina, Formia, Fondi, le isole di Ponza e Ventotene. Bene anche le acque dolci con il lago di San Puoto».

Come avviene la classificazione delle acque di balneazione?
«La normativa prevede quattro classi: eccellente, buono, sufficiente e scarso. La classificazione viene effettuata sui risultati prodotti da Arpa Lazio nelle quattro stagioni precedenti (in questo caso 2019 – 2022). Il calcolo per l’assegnazione delle classi si basa sull’applicazione di una formula matematica che utilizza i valori ottenuti dalle analisi microbiologiche di Escherichia coli ed Enterococchi intestinali. Il quadro generale dei risultati analitici mostra una situazione delle acque complessivamente buona, paragonabile a quella del 2022. Gli eventi di inquinamento di breve durata continuano ad essere il principale motivo di divieto temporaneo di balneazione».

Perché spesso durante l’estate leggiamo di studi che riportano invece dati meno positivi sul mare?
«I campionamenti sono stati eseguiti a partire dal 1° aprile per concludersi il 30 settembre 2023. Un lavoro che Arpa Lazio svolge annualmente e che permette un attento monitoraggio delle nostre coste e un confronto costante dei dati rilevati. È indubbio, tuttavia, che alcune misurazioni prendono in considerazione aree in cui permangono le criticità legate all’eccessivo carico organico apportato da fiumi e canali che sfociano in mare e fenomeni di elevato inquinamento microbiologico che talvolta si registrano lungo le aste fluviali, dovuti da apporti di reflui non depurati. È chiaro che se le analisi si concentrano solo in quei tratti di mare, ad esempio in corrispondenza delle foci, il dato risulta più allarmante, ma non può essere considerato indicativo di una situazione generale. Rilevamenti sporadici sono certamente un elemento utile per capire i punti da attenzionare, ma non devono essere confusi con l’analisi costante e capillare svolta su tutta la fascia costiera. Un lavoro che richiede all’ARPA Lazio oltre 1600 campionamenti ogni anno, che forniscono un quadro scientificamente più completo e rappresentativo, così come previsto dalle norme vigenti».

Possiamo quindi ripartire da queste analisi scientifiche per rilanciare finalmente il litorale pontino come merita?
«Dobbiamo farlo. Intanto voglio ricordare che le rilevazioni di Arpa sono pubblicate sul sito arpalazio.it e sono sempre consultabili. Ma voglio dirle di più: insieme all’Agenzia, con il Direttore Tommaso Aureli, stiamo studiando una maniera per incentivare la conoscenza di questi dati rendendoli ancora più semplici e accessibili. Stiamo strutturando dei progetti, che presto renderemo pubblici, che consentano a tutti gli interessati di avere accesso immediato e veloce ai dati per poterli utilizzare come una sorta di “bollino di garanzia” sulla qualità del mare. Vogliamo fare in modo che del nostro litorale si cominci a parlare per quello che è: un tratto di costa tra i più belli e spettacolari d’Italia, le cui acque di balneazione non solo sono limpide ma anche pulite e sicure».

A proposito di turismo, che impatto avrà in prospettiva il Giubileo 2025 in provincia di Latina?
«Stiamo lavorando su più fronti per costruire un’offerta che parta da Roma come centro attrattore per poi riflettersi sul resto del territorio, invogliando i pellegrini che arriveranno nella Città Eterna a visitare altri luoghi. Lo faremo costruendo dei percorsi che propongano la visita ai diversi santuari della zona: pensiamo per esempio alla Madonna della Civita a Itri, al Santuario della Santissima Annunziata a Gaeta, all’Eremo di San Michele a Formia, il Santuario Madonna del Colle a Lenola, il Monastero di S. Magno a Fondi. Anche i cammini possono rivestire un ruolo importante. Il Lazio è capofila per il progetto di promozione della Via Francigena, che passa proprio per la provincia di Latina. Il progetto prevede, tra le altre cose, un piano di comunicazione pubblicitaria della Francigena attraverso aeroporti e stazioni nelle capitali del mondo e su siti web specializzati. Un modo per far conoscere ai visitatori le opportunità di un turismo più lento, alla scoperta della nostra storia e delle nostre tradizioni».

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