Gli eventi
30.04.2025 - 17:30
Domani mattina Sabaudia renderà omaggio a due simboli della democrazia e dell’antifascismo: Giacomo Matteotti e Peppino Impastato. Due aree pubbliche della città verranno intitolate alle loro memorie.
Alle 10.30 lo slargo contiguo alla Scuola Carabinieri Forestali sarà dedicato a Matteotti, mentre alle 11.30, presso la scalinata laterale del Centro Documentazione “Angiolo Mazzoni”, verrà scoperta la targa in memoria di Peppino Impastato.
Il doppio riconoscimento arriva a seguito dell’approvazione, all’unanimità da parte del Consiglio Comunale di Sabaudia, delle due mozioni presentate dal Partito Democratico.
«Viva l’Italia, l’Italia che resiste e non dimentica» è il messaggio con cui i consiglieri comunali del PD Giancarlo Massimi, Simone Brina e il segretario del circolo Luca Mignacca aprono la loro nota congiunta.
Ricordano che «l’anno scorso, in occasione del centenario della morte di Giacomo Matteotti, il Consiglio Comunale di Sabaudia all’unanimità ha approvato, su proposta del Partito Democratico, la mozione per intitolare all’esponente socialista, martire della democrazia, un luogo della città».
Una figura centrale nella storia della Repubblica: «Giacomo Matteotti, Segretario del Partito Socialista Unitario, deputato, rapito il 10 giugno 1924 e assassinato da squadristi fascisti, il cui corpo fu ritrovato il 16 agosto 1924 in un bosco alle porte di Roma. Del delitto, Benito Mussolini, assumerà la responsabilità nel discorso alla Camera del 3 gennaio 1925 con queste parole: “Ebbene dichiaro qui al cospetto di questa assemblea e di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto”».
La stessa assise comunale ha approvato anche l’intitolazione a Peppino Impastato, giornalista e attivista siciliano: «che, il 9 maggio 1978, mentre l’Italia era ancora sotto shock per il ritrovamento a Roma del cadavere di Aldo Moro, fu assassinato da Cosa Nostra - a seguito delle sue incisive denunce contro le attività mafiose».
Il PD sottolinea che si tratta di «un atto importante che segna quel cambio di prospettiva culturale che – questa città – nata nel 1934 sul mito della palude redenta, è chiamata a portare avanti».
Il riferimento è anche alla visita del Presidente Sandro Pertini, presente nel 1984 per il cinquantenario della città, quando fu apposta l’iscrizione sul lato della torre: «Sabaudia frutto del lavoro e del sacrificio del popolo celebra il 50esimo anno di vita. Proclama alta la sua fedeltà alla Repubblica fondata sul lavoro».
Ma oggi, sottolineano dal PD, «una città dove manca qualsiasi riferimento nella toponomastica alla guerra di Liberazione, alla Resistenza e alla nascita della Repubblica se non per un parco dedicato alla memoria del Vice Brigadiere Salvo d’Acquisto […] e la piazza dedicata a Margherita di Savoia morta nel campo di concentramento di Buchenwald nel 1944», compie un passo in avanti.
«La storia, quella della nostra Repubblica, non può essere dimenticata. Il sacrificio di donne e di uomini che, ancora giovani, decisero di lottare per la loro e la nostra libertà insegna che nulla è dato per scontato».
E infine: «Lo slargo dedicato a Giacomo Matteotti e la scalinata dedicata a Peppino Impastato non sono il rituale di un ricordo destinato ad affievolirsi con il tempo, ma un monito a difesa dei valori dell’antifascismo, del lavoro, della libertà, della legalità e della giustizia, a volte dimenticati in questa nostra Italia».
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