L'intervista
07.05.2025 - 09:30
Una storica carenza di personale, incombenze che aumentano, l'evoluzione della normativa con sempre nuove norme, il carico delle istanze provenienti dai contribuenti che hanno determinato, e stanno determinando oggi anche se in misura più contenuta rispetto al passato, insostenibili ritardi nel compimento degli ordinari adempimenti d’ufficio. Il dipartimento Entrate del Comune di Latina che si occupa di Tari e Imu è sicuramente tra quelli su cui grava una grande responsabilità a fronte di anni di politiche inadeguate: è il settore che deve portare linfa economica all'amministrazione, ma è gravato da complessità e scarse risorse da sempre. Ne parliamo con l'assessore al bilancio e ai tributi del Comune di Latina Ada Nasti.
Quali le principali difficoltà che ha dovuto affrontare nel gestire il servizio Entrate del Comune?
Le criticità che ci sono al servizio tributi da oltre un decennio non viene risolta. Siamo costretti a operare con tempistiche e modalità dettate da situazioni di emergenza con il fine di evitare che i ritardi accumulati non determinino prescrizioni o decadenze della pretesa tributaria dell’ente e con il bisogno pressante di fronteggiare le scadenze. Le fornisco alcuni dati: nel corso del 2024 sono affluite ogni mese al Dipartimento una media di quasi 2.000 istanze di varie tipologie, quantità superiore alla capacità di evasione ordinaria del lavoro da parte del personale. Tale situazione perdurando nel tempo, per lo più in ambito TARI, ha determinato l’accumulo di migliaia di istanze, tutt’oggi ancora da evadere: sono circa ventimila.
Cosa è stato fatto finora?
Abbiamo attivato una vera task force per migliorare il servizio e devo ringraziare i miei dipendenti per l'impegno quotidiano con cui affrontano molte incombenze. La prima cosa che ha fatto il Comune è stata quella di potenziare l'ufficio, 12 unità erano insufficienti per affrontare la mole di istanze e di pubblico: con 18mila istanze ogni dipendente ne doveva gestire 1300 e o seguiva le variazioni delle posizioni dei contribuenti o faceva le attività accertative nei tempi, ma non dovrebbe ricevere il pubblico, come invece ovviamente accade. Per questo abbiamo raddoppiato le unità: oggi ci sono 24 persone all'ufficio Tari e siamo riusciti a inviare solleciti e a svolgere un'attività accertativa importante. Le unità vanno aumentate ancora fino a trenta, mantenendo il servizio in capo all'ente, esternalizzare comporterebbe costi maggiori, e questo perché l’attuale dotazione di personale riesce ad istruire una quantità di istanze quasi pari a quelle ricevute, ma non a smaltire l’ingente arretrato. Resta poi il problema della riscossione.
Ci spieghi meglio questo aspetto.
Glielo spiego con un esempio: se la Tari la bolletto entro il 2024 e mando il sollecito dopo quattro anni come avviene ora, e dopo il sollecito attendo ulteriori anni per iscrivere a ruolo è chiaro che non riscuoto e ho perso troppi anni. L’obiettivo che dobbiamo perseguire è invece quello di bollettare nell’anno, effettuare i solleciti nei sei mesi successivi e iscrivere a ruolo entro un anno dal sollecito, questo significa accorciare in modo notevole i tempi di riscossione. Ora stiamo recuperando l'arretrato e mancano da inviare i solleciti degli anni 2022 e 2023. Lariscossione coattiva è gestita da Equitalia e stiamo anche valutando se il privato possa essere più efficiente. L'obiettivo è stringere il gap tra quando accertiamo e quando riscuotiamo.
Queste mancate riscossioni hanno contribuito anche a far crescere il fondo crediti di dubbia esigibilità di cui si è parlato tanto e con molte polemiche.
Sì, si è prodotto un diretto riflesso anche dal lato della spesa con l’effetto di contribuire a determinare un accantonamento per il fondo, comunque riferito a tutte le entrate correnti, tributarie ed extratributarie, pari ad oltre 158 milioni di euro, e nel bilancio preventivo per l’esercizio 2025 un accantonamento, di oltre 20 milioni di euro per FCDE, a garanzia dei presunti mancati incassi sulla previsione delle entrate. C’è però da chiare che il fondo aumenta perché aumenta il numero delle entrate considerate di dubbia e di difficile riscossione che passano da 15 capitoli di entrata nel 2019 a ben 61 nel 2024. Con tutte queste tipologie di entrata la mole di fondo da accantonare aumenta. La percentuale sulla quale misurare le somme da iscrivere al fondo è determinata poi facendo riferimento alle entrate non riscosse nelle cinque annualità precedenti.
Un altro problema che si riflette sulla Tari è quello della bonifica e dell'aggiornamento della banca dati dei residenti, come vi state muovendo?
L'Ufficio TARI ha dovuto esaminare liste di utenti del servizio porta a porta fornite da Abc non presenti nella propria banca dati. E’ emerso che molte delle "nuove" utenze erano in realtà già esistenti, ma registrate con indirizzi diversi o intestate ad altre persone rispetto a chi utilizzava il mastello. Stiamo lavorando anche su questa criticità, come sulle banche dati esistenti. Il lavoro è molto complesso ma sono sicura che porterà a risultati di medio e lungo termine di cui potranno beneficiare tutti i cittadini. Vorrei essere ricordata come l’assessore che ha lavorato, che magari ha anche sbagliato, ma che ha fatto il possibile per ottenere dei risultati per la città.
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