“Nessuna polemica e nessuna strumentalizzazione. La giunta Celentano sta lavorando per rendere realizzabili i progetti sociali finanziati con fondi PNRR, risolvendo le criticità ereditate e garantendo soluzioni sicure e concrete per i beneficiari”. È quanto affermano, in una nota congiunta, i capigruppo di maggioranza del Comune di Latina: Cesare Bruni (FdI), Vincenzo Valletta (Lega), Alessandro Porzi (Lista Celentano), Giuseppe Coriddi (Forza Italia) e Maurizio Galardo (Noi Moderati), all’indomani della commissione congiunta Pianificazione e Servizi Sociali.
La precisazione riguarda i progetti finanziati nell’ambito della Missione 5 del PNRR, destinati al sociale e di competenza del Distretto socio-sanitario LT2, che comprende i Comuni di Latina (capofila), Norma, Pontinia, Sabaudia e Sermoneta. “Tutti i progetti in esame – chiariscono – sono stati avviati con deliberazione del Comitato dei Sindaci dell’11 gennaio 2022, a firma dell’allora sindaco Damiano Coletta”.
I beni confiscati alla criminalità di via Andromeda e via Plutone, inizialmente individuati per ospitare rispettivamente i progetti del Dopo di noi e della Povertà estrema, si sono rivelati strutturalmente inadeguati. “La giunta attuale – sottolineano i capigruppo – ha avviato verifiche tecniche approfondite, che hanno messo in luce criticità tali da escludere un uso in sicurezza per progetti destinati a persone fragili”.
Per due dei progetti del Dopo di noi, è stata avviata una collaborazione con il Comune di Sabaudia per utilizzare una porzione della Casa Domotica, ma ulteriori verifiche di vulnerabilità sismica hanno richiesto nuove valutazioni congiunte. Per il terzo progetto, è in corso una convenzione con l’Ater per utilizzare quattro appartamenti.
Sul fronte Povertà estrema, i progetti legati all’Housing First e al Centro servizi (Stazione di posta) presentano difficoltà nel reperimento di alloggi idonei, sia nel patrimonio pubblico che sul mercato privato. “La ricerca non si è mai fermata e andrà avanti fino all’ultimo giorno utile – spiegano –. Per il Centro servizi, si stanno valutando tutte le possibilità compatibili con le tempistiche previste, anche in raccordo con le strutture esistenti in via Don Morosini e via Bartolo Terziariol”.
“Siamo convinti – concludono – che l’uso dei beni confiscati abbia un valore etico e simbolico fortissimo, ma non si può ignorare la realtà: i beni indicati nel 2022 non erano adatti e chi li ha scelti probabilmente non ne conosceva le condizioni. Esporre persone vulnerabili a simili rischi sarebbe stata una leggerezza grave. L’amministrazione Celentano lavora ogni giorno per trovare soluzioni reali, sicure ed efficaci”.