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Ancora malumori in casa Lega, pronta la lettera per sfiduciare Valletta

Gli altri consiglieri non condividono più la linea politica del capogruppo

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Una lettera proveniente dal gruppo della Lega in consiglio comunale che comunica la sfiducia al capogruppo  Vincenzo Valletta sarebbe pronta a partire indirizzata ai vertici della Lega e al sindaco Matilde Celentano. Nella lettera si comunica la sfiducia al capogruppo Valletta da cui gli altri consiglieri, Pina Cochi, Roberto Belvisi e Federica Censi non si sentono più rappresentanti e di cui non condividono più la linea politica in consiglio comunale. L’ennesimo atto frutto dei malumori interni al partito del Carroccio si è manifestato in questi giorni e si starebbe delineando con un’azione chiara che segue quella consumata già nell’ultimo incontro tra il sindaco e i vertici dei partiti in cui al posto di Valletta, si presentò Federica Censi. In quell’occasione arrivò con la parlamentare Giovanna Miele, trovando Valletta che, dopo un confronto con la collega– arrivata per rappresentare ufficialmente il partito dopo averlo concordato nella chat interna del gruppo politico – si era allontanato dalla stanza. La contestazione al capogruppo cova da tempo  perché sembrerebbe che gli altri esponenti non si riconoscano più nel modus operandi di Valletta che gioca da battitore libero in consiglio comunale e non si confronta adeguatamente né con i vertici né con il gruppo che deve rappresentare in consiglio comunale. In realtà dietro questa contestazione, che potrebbe essere formalizzata nelle prossime ore, c’è una diatriba interna e tensioni legate al possibile avvicendamento in giunta dell’assessore Francesca Tesone, anche lei in quota Lega. Il nodo affonda le radici nel presunto accordo di alternanza risalente al voto del maggio 2023, che portò Celentano alla guida della città. All’epoca Censi e Valletta si presentarono in tandem, raccogliendo insieme circa 2.600 voti personali. Il più votato, Valletta, rinunciò all’assessorato e indicò proprio Francesca Tesone – che aveva ottenuto circa 600 preferenze – come rappresentante in giunta, dopo che Censi aveva a sua volta rinunciato per favorire l’ingresso di Marilena Sovrani, nomina poi mai formalizzata. Oggi i due consiglieri che presero i voti insieme sono ai ferri corti e la parte di Censi rivendicherebbe il principio di alternanza stabilito due anni fa. In caso di ingresso in Giunta di quest’ultima, tra l’altro, si libererebbe un posto in consiglio per Alessandro Fanti, il più votato dopo Belvisi. Una grana da risolvere per Claudio Durigon, con il rischio molto concreto, in questa situazione ormai compromessa, di perdere un consigliere a Latina: Vincenzo Valletta, infatti, in questa fase sarebbe più vicino che mai a Fratelli d’Italia

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