Il Comune di Latina ha deciso di annullare, in autotutela, l'ordinanza emessa il 27 marzo scorso per l'acquisizione, al patrimonio dell'ente locale, dei campetti di via Oslo. Potrebbe trattarsi però di una breve illusione perché il dirigente del settore Politiche e servizio di gestione e assetto del territorio, Umberto Cappiello, sembra intenzionato a replicare l'ordinanza, al netto degli errori di redazione che hanno portato all'annullamento del primo atto. Una vera e propria beffa per i residenti che avevano attrezzato l'area, un colpo basso nei confronti dell'imprenditore che aveva messo a disposizione, gratuitamente, la porzione di terreno necessaria. Una manovra sleale con la quale il comune sembra piuttosto intenzionato a sottrarre un lotto di terra destinato all'espansione urbanistica.
L'iniziativa di via Oslo infatti era nata in maniera del tutto genuina, senza alcuno scopo di lucro, per realizzare uno spazio per i giovani del quartiere, in una delle poche zone della città sprovviste di parchi comunali, oltretutto col benestare del sindaco dell'epoca, Ajmone Finestra. Alcuni genitori si erano rimboccati le maniche e aveva realizzato due campi di gioco, uno per il calcetto e l'altro per il beach volley, completamente a spese loro, potendo approfittare della bontà di un imprenditore che aveva messo a disposizione del quartiere una porzione della proprietà confinante con quel condominio. Oltretutto quel terreno era già destinato a servizi sportivi, quindi i due campetti non avrebbero neppure violato la natura urbanistica dell'area.