Il caso
25.08.2024 - 15:30
Immagine di repertorio
«Questa Amministrazione ha vietato l’uso dell’acqua potabile per innaffiare il prato del campo sportivo non solo perché è vietato dalla legge, ma perché la carenza idrica che ha colpito il nostro paese è stata devastante per tutta la comunità così come la bolletta di circa 10mila euro emessa da Acqualatina.
Una società che ha la concessione non esclusiva della struttura deve saperla condividere e attrezzarsi per migliorarsi». Così il Comune di Roccagorga in merito alla questione del divieto di utilizzare l’acqua potabile per la società calcistica del paese, una questione che ha alimentato più di qualche polemica. «Abbiamo messo a disposizione gratuitamente immobili e servizi per lo svolgimento del campo estivo pagato dalle famiglie. Abbiamo operato una variazione di bilancio di 5.000 euro per adeguare l'impianto docce e caldaia approvata dall'intero Consiglio Comunale. Questi i fatti reali, le calunnie le lasciamo a chi si diverte, la minaccia di chiudere l'attività sportiva ed il sottile ricatto infondato ci troverà pronti ad affrontare un'idea di sport inclusivo, multidisciplinare che sappia valorizzare ed apprezzare le strutture locali che sono a disposizione, come sempre di tutti e non di pochi. Perché lo sport per noi è relazione sociale, è sana competizione e mai una gara alla denigrazione».
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