Politiche Sociali
27.03.2024 - 15:30
L'Asl di Latina e i servizi sociali del Comune di Aprilia dispongono lo spostamento di cinque anziani da una comunità alloggio di Aprilia a una Rsa con assistenza medica sanitaria H24, ma i familiari dicono «no» al trasferimento.
Da diversi mesi infatti alcune famiglie stanno conducendo una battaglia per evitare che i loro cari lascino la comunità alloggio di Aprilia dove risiedono, così come stabilito dagli enti competenti. Nel novembre 2023 infatti la commissione medica dell'Asl di Latina (Unità Valutativa Geriatrica) del distretto 1 a seguito di un sopralluogo ha valutato come: «totalmente non autosufficienti» cinque ospiti della struttura. E sulla base di questo parere il settore Servizi Sociali del Comune di Aprilia ha invitato i familiari ad attivare le procedure per un: «trasferimento controllato nella Rsa possibilmente più vicina e per la predisposizione, in accordo con il Cad territoriale e con il medico di medicina generale, di un piano individualizzato di assistenza».
Questa decisione viene però contestata dai figli, convinti che i cinque anziani possano ancora tranquillamente rimanere nella comunità alloggio. «Noi siamo assolutamente contrari a questo spostamento - ci spiega uno dei figli - in quanto pensiamo che la valutazione non sia coerente, ma soprattutto perché sappiamo come vengono trattati e aiutati i nostri genitori nella comunità alloggio. A questo punto mi chiedo se sia possibile che lo Stato e le Amministrazioni possano essere insensibili al benessere degli anziani e al volere degli stessi e dei loro parenti, solo perché una legge regionale dice che devono essere portati in una Rsa».
La scorsa settimana i familiari hanno incontro l'assessore ai Servizi Sociali Veronica Napolitano per capire se sia possibile evitare questa soluzione, tuttavia al momento l'unica alternativa a quella prospettata sarebbe il trasferimento al proprio domicilio. «Noi crediamo che la soluzione migliore sia la comunità alloggio, perché lì vengono accuditi meglio che a casa nostra. Per questo - continua - non ci arrendiamo e cercheremo di far valere le nostre ragioni, perché ci teniamo alla cura dei nostri genitori».
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