Quella di oggi, per la Asl, è stata una giornata importante. Parola del direttore generale dell'Azienda Sanitaria Locale di Latina, Giorgio Casati, che proprio questa mattina ha presieduto la conferenza per la presentazione del nuovo programma per la presa in carico dei pazienti, un progetto che ha richiesto un intenso lavoro e soprattutto un gioco di squadra all'interno dell'organico di tutta provincia. Il programma presentato si chiama "+ Vita", anche se forse è il sottotitolo ad attirare maggiormente l'attenzione: "Ci pensa la Asl, non tu", è infatti lo slogan del progetto, che si basa su sei punti fondamentali: il piano punta alla prevenzione e all'aderenza della terapia; migliora l'efficienza dei percorsi di cura individuali e facilita l'accesso alle cure; rende più sostenibile il sistema sanitario; restituisce al paziente «tempo prezioso di vita quotidiana», ossia quello che "perderebbe" nel prenotare e sostenere analisi, visite e altro; mitiga le preoccupazioni e lo stress del paziente; porta serenità ai familiari e ai care giver, riducendo il carico di impegno.
Le cause
Prima di spiegare come funziona il programma, Casati accende i riflettori sulle cause per cui è stato necessario rivoluzionare la Asl e la presa in carico del paziente: da una parte c'è l'incidenza demografica, visto che l'età media è aumentata notevolmente (di questo passo, nel 2035 si prevede il 30% di over 65); dall'altra ci sono le patologie croniche, che stanno insorgendo sempre più precocemente. E anche dal punto di vista gestionale, questo scenario non è dei migliori, visto che attualmente la cura delle malattie croniche assorbe l'80% dei costi sanitari. «Le proiezioni hanno richiesto un intervento», spiega Casati. Ed ecco arrivare l'intervento di cui si aveva bisogno.
Il "patto di cura" con il paziente
Entrando nello specifico, il progetto prevede che l'Asl si impegni nell'accompagnare il paziente cronico nel suo percorso di cura individuale, pianificando l'erogazione della prestazione medica sulla base dei bisogni di cura indicati dal medico di Medicina Generale. Il paziente viene coinvolto direttamente, e insieme al medico di base e alla Asl stipulerà un "patto di cura", ossia un piano di assistenza personalizzato. L'approccio alla cura sarà basato su percorsi diagnostico terapeutici assistenziali, con l'utilizzo che consentono di attuare la presa in carico e la gestione del paziente attraverso il piano di cura.
La cartella digitalizzata
Lo storico del paziente cronico sarà salvato e costantemente aggiornato nella piattaforma tecnologica predisposta dalla Asl, condivisa tra tutti i medici di Medicina Generale e i soggetti coinvolti nel progetto, così che si potrà restare costantemente aggiornati sull'andamento del percorso di cura. Previste anche soluzioni di telemedicina (per ora a Ponza, Ventotene, Cori e Minturno) per consultazioni e visite in diretta tra medici e paziente.
Il target e i benefici
Il progetto "+Vita" è attualmente rivolto ai pazienti affetti da tre tipologie di patologie croniche, ossie diabete, broncopatia cronica ostruttiva e scompenso cardiaco (per quest'ultimo è prevista a breve l'attivazione del programma). Aderendo al progetto, il paziente avrà a disposizione un "programma personalizzato" delle attività diagnostiche e assistenziali da seguire in funzione della propria condizione di cronicità. Sarà la Asl, in coordinamento con i Medici di Medicina Generale e attraverso la piattaforma informatica dedicata, a gestire gli step di cura, pianificare visite ed esami, prenotare le prestazioni nel punto di erogazione più comodo, avvertire il paziente su scadenze e appuntamenti. Le prestazioni e gli esami previste nel Piano Assistenziale Individuale del paziente saranno infatti prenotate direttamente dal medico di Medicina Generale, evitando file al Cup, e tramite agende dedicate alla cronicità dei pazienti "+Vita", messe a disposizione dalla Asl di Latina.
Il ruolo della Asl
Con il progetto "+Vita" il medico di Medicina Generale svolge un ruolo centrale e determinante: è lui infatti il principale interlocutore nella "relazione" con il paziente. Con il nuovo modello proposto da Asl Latina, la Medicina Generale si propone non più come una medicina "di attesa", ma è chiamata a svolgere un ruolo attivo ("medicina d'iniziativa") nella prevenzione delle cronicità, nell'identificazione precoce del bisogno del paziente e nella definizione del miglior percorso di cura in relazione allo stato di gravità dello stesso, rafforzando l'aspetto relazionale in termini di affiancamento nel percorso, supporto ed educazione.
Gli step di sviluppo del progetto
Nel mese in corso verrà attivata la fase sperimentale, per le patologie croniche di diabete e broncopatia cronica ostruttiva. Sei in totale gli Ucp di Medicina Generale coinvolti (Latina, Cori, Aprilia e tre a Minturno), oltre che le isole di Ponza e Ventotene, mentre sono previste 2 centrali di continuità territoriali con infermieri e case manager dedicati (poliambulatori di Latina e Aprilia), oltre che quattro postazioni di Telemedicina, già citata, e il database delle cartelle cliniche digitalizzate. Da ottobre, invece, il progetto sarà esteso anche alla patologia dello scompenso cardiaco, mentre il completamento dell'estensione è previsto per il 2020.