Calcio, serie A
03.05.2025 - 22:53
Asllani festeggiato dai compagni
Massimo risultato col minimo sforzo, senza impegnare tanti titolari e ottenendo comunque i tre punti. L`Inter batte il Verona a San Siro e torna a -3 dal Napoli: al Meazza basta un rigore di Asllani dopo 9` di gioco per avere meglio dei veneti, in una serata tutt`altro che spettacolare in cui la testa di tanti era già alla Champions League. Tra turnover e infortuni, il bel calcio non è stato di scena infatti a San Siro. Da un lato infatti l`Inter si presenta con dieci riserve, con Bisseck unico confermato rispetto alla semifinale d`andata di Champions League contro il Barcellona mentre in tribuna si siedono gli squalificati Calhanoglu e Inzaghi (per la vicenda ultras) e l`infortunato Lautaro Martinez (per cui è lotta contro il tempo per tornare disponibile):d`altronde, c`è da preservare le energie per il ritorno di martedì sempre al Meazza. Dall`altra, il Verona è arrivato a Milano in piena emergenza difesa, reinventata da Zanetti con Valentini da centrale. Il copione fin dal calcio d`inizio è chiaro, con l`Inter che cerca di fare la partita con un palleggio nemmeno troppo veloce, mentre il Verona si chiude provando a ripartire in velocità.Alla prima vera sortita offensiva, i nerazzurri si creano l`occasione per sbloccare la sfida, dopo un tocco di mano di Valentini in area (rigore concesso dall`arbitro Manganiello dopo una revisione al Var): dal dischetto si presenta Asllani, che spiazza Montipò e porta avanti i padroni di casa. Il Verona però resta in partita, Sarr con un destro scalda i guanti di Martinez. I ritmi si abbassano, con l`Inter si accontenta di controllare il possesso del pallone. Nel finale il più pericoloso è ancora Asllani, che con un destro dal limite accarezza la traversa. Nel secondo tempo i nerazzurri escono ancora propositivi dagli spogliatoi, senza tuttavia creare grossi grattacapi alla porta di Montipò. Anche perché in alcune occasioni l`Inter sbaglia troppo, come un clamoroso contropiede 3 contro 2 chiuso però senza nemmeno tirare in porta. Il Verona ci prova con un paio di tentativi estemporanei, con Duda e Suslov che non trovano lo specchio con conclusioni dalla distanza. Zanetti nel finale si gioca la carta Tengstedt, che torna dopo aver disputato solo 76` nelle ultime dodici gare per due infortuni. Farris risponde inserendo alcuni dei suoi titolari, da Acerbi a Dimarco passando per Mkhitaryan. Quanto basta per controllare il gioco negli ultimi minuti, senza concedere al Verona nemmeno il classico assalto finale.
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