Il lutto
21.04.2025 - 12:00
La morte di Papa Francesco ha sconvolto il Lunedì dell'Angelo e scatenato una serie di reazioni tra le figure di spicco del nostro territorio:
Con dolore l’intera Diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno ha appreso stamattina del ritorno alla Casa del Padre di Papa Francesco. Il vescovo Mariano Crociata unendosi a quanto suggerito anche dalla Conferenza Episcopale Italiana ha chiesto ai parroci della Diocesi a suonare solennemente le campane delle nostre chiese. Queste le sue parole: "Per quanto fosse malato da qualche tempo, abbiamo appreso con sorpresa la notizia della morte di Papa Francesco, perché sembrava proprio essere in via di ripresa. Accogliamo con dolore questa notizia e preghiamo per lui. Abbiamo cominciato a farlo oggi, abbiamo invitato le nostre comunità, i nostri fedeli a farlo. Non è il momento di bilanci, anche se subito dobbiamo dire che guardato nell'insieme, l'opera di questi anni, di questi 12 anni, è un'opera straordinaria di rinnovamento della Chiesa e di annuncio del Vangelo nel mondo di oggi, di dialogo con tutti, di promozione e di ricerca della pace, soprattutto in questi ultimi anni di guerra e di attenzione e vicinanza ai poveri e di cura nei confronti dell'ambiente. Penso che abbiamo molto su cui riflettere e molto su cui ancora lavorare perché i compiti che ci ha indicato conservano un valore che va al di là delle circostanze in cui sono stati manifestati e sono i compiti della Chiesa di oggi. Preghiamo per lui, preghiamo per la Chiesa, rinnoviamo il nostro impegno in questa fase nuova che ci attende".
"Con profondo dolore mi unisco al cordoglio della Chiesa e del mondo intero per la scomparsa del Santo Padre.
Nel mio percorso alla guida della Croce Rossa ho avuto il privilegio di incontrarlo più volte, insieme a migliaia di volontari. In ogni occasione, abbiamo riconosciuto la sua straordinaria umanità, la capacità di ascolto e la forza della sua vicinanza agli ultimi.
Anche da Presidente della Regione Lazio ho avuto l’onore di ricevere i suoi consigli, in particolare sull’organizzazione del Giubileo, un evento a cui teneva profondamente e che oggi ci unisce in un dolore comune.
Ricordo con emozione il nostro ultimo incontro: mi disse di non perdere mai il buon umore, nemmeno nei momenti più difficili. Un insegnamento che porterò sempre con me. Oggi più che mai, risuona forte il suo richiamo alla pace e la sua ferma condanna di ogni guerra. Le sue parole restano un monito per le coscienze, un appello a non voltarsi mai dall’altra parte di fronte alla sofferenza degli ultimi e all’ingiustizia. Roma, il Lazio e il mondo perdono un'altissima guida spirituale e morale. Il suo esempio continuerà a indicarci la strada. Addio Papa Francesco”.
Lo dichiara il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.
“In questo Lunedì dell’Angelo, la notizia della scomparsa del Santo Padre ci raggiunge con un senso di profonda commozione.
In un giorno che invita alla riflessione, alla speranza e alla vicinanza, ci fermiamo in silenzio per rendere omaggio a un uomo che ha guidato la Chiesa con fede, umiltà e coraggio.
Il Papa ci lascia nel tempo della luce pasquale, quasi a ricordarci che la vita non finisce, ma si trasforma.
Ho avuto l’onore di incontrarlo: uno sguardo limpido, una parola semplice, una presenza che parlava al cuore.
Porto con gratitudine quel momento, e con la consapevolezza – profondamente cristiana – che chi ha servito con amore trova ora riposo nella pace del Padre”.
Così sui social l’europarlamentare di Forza Italia Salvatore De Meo.
“Con sincero dolore apprendiamo della morte di Papa Francesco. A nome del gruppo parlamentare dei Conservatori europei ne saluto l’umiltà semplice e bonaria, il carisma evangelico, l’autorevolezza con cui ha rappresentato la Chiesa Cattolica in un’epoca di gravi preoccupazioni, per tracciare percorsi di dialogo e di pace al servizio dell’umanità”.
Lo afferma l’Europarlamentare di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini, co-presidente dei conservatori al Parlamento europeo
Con profonda commozione saluto Papa Francesco, un uomo che ha segnato la storia della Chiesa e del nostro tempo con la forza della sua umilta', della sua visione sociale e del suo instancabile impegno per gli ultimi. In ogni parola, in ogni gesto, ha saputo ricordarci quanto siano fondamentali la dignita' del lavoro, il rispetto della persona e la solidarieta' verso chi e' piu' fragile. Il suo magistero ha rappresentato una guida autentica anche per chi, come me, e' impegnato nelle istituzioni per promuovere giustizia sociale, inclusione e diritti". Lo afferma il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon.
"Oggi ci lascia un grande Papa - prosegue - ma il suo insegnamento rimane. Un'eredita' morale che continuera' a ispirare l'azione quotidiana di chi crede in un'Italia e in un mondo piu' equi, solidali e attenti al valore della persona.
Grazie, Santo Padre".
"Papa Francesco è tornato alla Casa del Padre, lasciando un vuoto immenso in tutti noi che lo abbiamo ammirato, seguito e che in lui abbiamo trovato una guida spirituale capace di unire fermezza e dolcezza. Il suo pontificato è stato un esempio di solidarietà e umiltà, con la sua vicinanza agli ultimi, ai fragili e agli emarginati. È stato un faro di sensibilità e apertura verso il mondo, da cui tutti abbiamo imparato e continueremo a imparare. La sua luce continuerà, sempre, a illuminare le nostre strade".
Il sindaco Celentano
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