Cerca

Il caso

Ritorno a scuola con l'annuale stangata sui libri ddi testo

Un dossier deo Codacons per fare chiarezza sul mondo dell’editoria scolastica. Per uno studente costo medio di 1.250 euro

Ritorno a scuola con l'annuale stangata sui libri ddi testo

Nessun segnale di tregua per il portafoglio delle famiglie italiane: il nuovo anno scolastico si apre con un sensibile aumento dei costi per i libri di testo, confermando una tendenza che prosegue senza sosta da oltre un decennio.

Secondo il Codacons, sulla base dei dati della relazione preliminare dell’Antitrust sull’editoria scolastica, la spesa media supera ora 580 euro l’anno per studente alle scuole medie e 1.250 euro alle superiori, con una crescita del 13% rispetto al 2015.
La situazione appare ancora più gravosa per chi deve affrontare il primo anno di ciclo: nel 2025, un ragazzo iscritto alla prima media spenderà circa 488 euro per i soli testi, mentre alle superiori la cifra sale a circa 685 euro. A queste somme occorre aggiungere l’acquisto di dizionari, che possono variare da 75 a 133 euro l’uno a seconda della disciplina, senza contare il materiale tecnico richiesto da alcuni indirizzi specifici.
Otto anni di scuola obbligatoria? Costo totale oltre i 2.500 euro
L’analisi dettagliata dei costi, estesa all’intero ciclo degli studi obbligatori, offre una panoramica ancora più netta dell’impatto economico: tra scuole medie e superiori, la spesa complessiva per gli otto anni raggiunge i 2.524,73 euro solo per i testi adottati.

Ogni anno vede una variazione significativa: alle medie si parte da 355 euro il primo anno per scendere poco sotto i 150 euro negli anni successivi; alle superiori, la forbice va oltre i 550 euro al primo anno per mantenersi su cifre di poco inferiori nei successivi cinque anni. A ciò va sommato il costo crescente dei dizionari e dei materiali speciali, che diventano obbligatori in numerosi istituti e indirizzi liceali.
Editoria scolastica: tra nuove edizioni, scarsa riutilizzabilità e flop del digitale
Il quadro delineato dall’Antitrust mostra come il mercato sia fortemente concentrato, con i primi quattro gruppi editoriali a detenere quasi l’80% delle adozioni. Il meccanismo di scelta, dove sono i docenti a selezionare i testi mentre famiglie e studenti sostengono i costi, amplifica le criticità.
L’elevato ricambio delle adozioni – pari al 35% nelle scuole medie e al 40% nelle superiori – e il fenomeno delle nuove edizioni (il 10% dei testi ogni anno) riducono drasticamente le possibilità di riutilizzo dei libri, generando ulteriori spese per le famiglie. L’art. 25 del Codice Aie lascia inoltre ampia discrezionalità agli editori sulla definizione di “nuova edizione”, anche in presenza di meri aggiornamenti grafici, sollevando dubbi su condotte opportunistiche già più volte denunciate dalle associazioni dei consumatori.

Sul fronte dell’innovazione, il libro digitale si conferma una promessa mancata: l’Antitrust evidenzia come i tetti di spesa ministeriali siano ampiamente inefficaci, con docenti che continuano a privilegiare il cartaceo e l’adozione di soli ebook ancora marginale.
Le misure di autodisciplina dell’associazione degli editori non hanno prodotto risultati concreti, lasciando irrisolto il rischio di spese onerose e difficilmente controllabili per le famiglie.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione

I più recenti