Tre modalità di raccolta diverse – cassonetti intelligenti, raccolta condominiale e porta a porta e mastelli fino a quattro utenze, un sistema nuovo basato sulla tecnologia “intelligente” e il potenziamento della raccolta differenziata e dei servizi di spazzamento che rivoluziona quello della precedente amministrazione (mai terminato e con la raccolta che si era fermata alle soglie del centro), e che promette, al costo di 20 milioni e 577mila euro, una maggiore attenzione a igiene e decoro.
Queste le promesse contenute nel nuovo progetto di Abc, messo a punto dall'azienda e concordato dal Comune, confluito nella delibera di Convenzione Comune-ABC e nella proposta di modifica progettuale emendata dalla maggioranza dopo un travaglio lungo un anno, votata ieri in consiglio con diciannove voti favorevoli del centrodestra e sette contrari dell’opposizione. Due, come nelle premesse della vigilia, le astensioni che pesano: quelle di Forza Italia con i consiglieri Giuseppe Coriddi e Fausto Furlanetto, che hanno motivato la scelta di non votare con le critiche, da tempo ribadite, a un progetto su cui non hanno avuto le risposte che si aspettavano e i riscontri dal servizio finanziario e «per il quale rischiano di pagarne le conseguenze i cittadini». Ha votato a favore, invece la Lega, pure critica in questi mesi. Ad illustrare il documento, ad inizio della seduta e davanti a un pubblico costituito anche da molti lavoratori di Abc, è stato l’assessore all’Ambiente Franco Addonizio, evidenziando le novità introdotte per la raccolta dei rifiuti. Il progetto mette in piedi una riorganizzazione del sistema del “porta a porta” che prevede nel centro storico una nuova raccolta tramite 88 cassonetti “intelligenti” con sensori ed interfaccia elettronica che consente l’identificazione degli utenti e la misurazione di dati sull’effettivo riempimento e un sistema condominiale porta a porta. Addonizio ha spiegato che «l’aumento complessivo sarà modesto (+3,64% in tre anni) compensato da maggiore efficienza e qualità del servizio e gli effetti sulla tariffa della parte tecnica saranno del 3,27% a regime rispetto al Pef 2025». Previsto anche un aumento del 5% del costo del personale (2024–2027) e del 3% annuo per lo smaltimento del secco residuo. «Nel 2027 - ha detto l’assessore - secondo le nostre previsioni i costi si ridurranno di 2 milioni e 700mila euro». Il dibattito è stato lungo, alternando la fiducia ma anche i dubbi di parte della maggioranza, prudenti alcuni interventi della Lega e critici quelli di Coriddi e Furlanetto, e gli attacchi netti dell’opposizione. «Anche noi come centrodestra abbiamo commesso un errore - ha detto Vincenzo Valletta della Lega - non aver avuto, fin da subito, il coraggio di dire la verità ai cittadini: che la gestione Coletta ha lasciato un servizio costoso e inefficiente. Oggi diciamo basta: è inaccettabile continuare a parlare di trasformazione di ABC in una Spa multiservizi. Prima bisogna risanare e rendere efficiente l’esistente».
Lbc, Pd, M5S e Per Latina 2032 hanno definito il progetto costoso, confuso e peggiorativo per il servizio. «Le spese aumenterebbero di oltre 10 milioni di euro, con un +3% sui costi complessivi e bollette più care, mentre il personale crescerebbe fino a incidere per oltre il 68% sul totale del servizio». Ha espresso fiducia invece sulla piena funzionalità del piano il sindaco Celentano: «La proposta è stata sottoposta a un rigoroso processo di verifica, con il supporto tecnico di specialisti esterni confermando che i costi riportati risultano congrui rispetto ai valori di mercato e coerenti con gli obiettivi che il progetto si propone. Avremo una Latina più pulita, efficiente e sostenibile».
Il sindaco ha chiesto ai consiglieri «il vostro voto favorevole, per dare il via a questa importante opera di rinnovamento. Forza Italia ha invece tirato dritto: «Qualsiasi cosa succeda ad Abc ne risponde il comune - ha detto Coriddi di Forza Italia - noi non stiano facendo uno sgarbo istituzionale, aspettavamo una risposta congrua dai due servizi nevralgici di Abc, finanziario e ambiente, chiedevamo risposte alle nostre domande che non sono arrivate». Alla fine i voti favorevoli sono 19, il piano passa, ma c’è uno scollamento, già registrato con gli azzurri sul bilancio, da ricucire. Per la maggioranza di centrodestra il sonno resta agitato.